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Rifugio Fondomonfracchio

Quota: 1.072 m s.l.m.

 

Tempo:

1:45 da Spruga (CH)

3:00 da loc. Piana di Vigezzo (arrivo funivia)

 

Posti letto: 22

 

Servizi: acqua corrente, stufa a legna, cucina, boiler a gas, doccia calda

 

CHIUSO

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Come arrivarci

OPZIONE 1

Dislivello m 375 in salita, m 1000 in discesa; tempo di percorrenza circa 3 ore.

 

Dalla Piana di Vigezzo (m 1725, raggiunta tramite funivia da Prestinone o in circa due ore a piedi e 830 metri di dislivello da Vocogno), si sale dapprima in direzione Nord-Est quindi Nord (M25– GTA – SI) fino alla Bocchetta di Muino (m 1977).

Si prosegue lungo l’evidente sentiero sul versante opposto transitando presso il primo dei laghetti di Muino (m 1890 circa) raggiungendo in seguito l’Alpe Ruggia (m 1877). Si prosegue a mezzacosta lungo il sentiero che attraversa le pendici del Pizzo Ruggia (M49) giungendo quindi all’Alpe Tenda (m 1853).

Si comincia a scendere per i prati in direzione Nord-Nord-Est lasciando a sinistra la deviazione per l’Alpe Pezza crociata raggiungendo in seguito l’Alpe Pianezza (m 1645). Passate le baite il sentiero entra nel bosco e con una lunga serie di tornanti conduce all’Alpe Cortaccio (m 1166). Non si raggiungono le baite visibili a destra ma si segue il sentiero a sinistra che in breve porta ad attraversare il Rio dei Bagni su un ponte in cemento. Passato il ponte in pochi minuti (M51) si arriva all’Alpe Fondomonfracchio (m 1077); il primo edificio che si incontra è l’omonimo rifugio. 

OPZIONE 2

Dislivello m 420 in salita, m 1080 in discesa; tempo di percorrenza circa 3 ore e 20 minuti.

 

Dalla Piana di Vigezzo (m 1725, raggiunta tramite funivia da Prestinone o in circa due ore a piedi e 830 metri di dislivello da Vocogno), si sale dapprima in direzione Nord-Est quindi Nord lungo il sentiero per la Bocchetta di Muino, che si lascia seguendo la deviazione a destra per la Bocchetta del Rosario.

Si risale il pendio che in inverno ospita la pista da sci fino ad una sella a Nord della quota 1879, da cui si prosegue più o meno a mezzacosta fino alla Bocchetta del Rosario (m 1955), nota anche come Bocchetta della Cima o del Sassone. Passato il valico, si prosegue verso destra sul versante di Onsernone (M45) arrivando all’Alpe Casariola (m 1818).

Si prosegue in direzione Nord transitando per un minuscolo laghetto; più avanti il sentiero piega a destra per aggirare un costone. Dopo un breve tratto a mezzacosta si lascia a destra la deviazione per l’Alpe Motto e si scende con alcuni tornanti (M51a); si percorre un tratto nel bosco e si arriva all’Alpe Gnasco (m 1534).

Il sentiero rientra nel bosco e con una lunga serie di tornanti perde quota nella faggeta seguendo più o meno la ripida dorsale. Si passa il Rio della Ghirba su un ponte da cui si ammira una spettacolare cascatella; si continua a scendere attraversando in seguito il Rio Cortaccio e il Rio dei Bagni su altri due ponti arrivando quindi in vista dell’alpe Fondomonfracchio. Si attraversa il prato raggiungendo in breve il rifugio. 

OPZIONE 3

Dislivello m 290 in salita, m 320 in discesa; tempo di percorrenza circa 1 ora e 45 minuti.

 

Da Spruga (m 1112), ultimo centro raggiungibile in auto nel tratto elvetico della Valle Onsernone, si scende lungo la strada privata fino ai Bagni di Craveggia (m 976) dove si rientra in territorio italiano. Si segue l’evidente sentiero (M51 – GTA) sulla sinistra del Rio dei Bagni (destra salendo) e si arriva all’ampia voragine del Rio dei Rossetti che si incontra sulla destra.

Si passa con attenzione il guado e si risale sull’altra sponda dove ricomincia il sentiero che poco dopo si abbandona per una deviazione a destra segnalata da un ometto, che consente di evitare il tratto lungo il torrente dove il sentiero principale è stato distrutto dalle piene. La traccia ci riporta in seguito nuovamente sul sentiero che da qui in poi prosegue senza interruzioni fino a Fondomonfracchio.

Poco prima di arrivare all’alpeggio si incontra una deviazione a destra che risale il pendio, transita per una cappella ristrutturata e raggiunge il nucleo orientale di Fondomonfracchio; raggiunte le baite si prosegue per i prati in direzione Ovest pervenendo in breve al rifugio. Se invece di prendere la deviazione si prosegue per il sentiero si giunge in breve alla base del prato dove arriva il sentiero da Gnasco descritto nell’itinerario 2. 

OPZIONE 4

Dislivello m 940 in salita, m 1060 in discesa; tempo di percorrenza circa 5 ore.

 

Dalla località Blitz (m 1200 circa) si prende il sentiero a sinistra al termine della strada asfaltata, dopo una breve discesa e un ponte di ferro si sale all’omonima chiesetta (m 1270) e si prosegue verso Nord (M37). Passata una baita ristrutturata si prende la deviazione a destra per l’Alpe Pragrande (m 1375) e si prosegue oltre in un tratto di bosco fino a raggiungere l’Alpe Oro (m 1457).

Risalito il prato il sentiero torna nel bosco e sale con pendenza regolare alternando tratti di pecceta a radure erbose. Raggiunta la quota di 1791 metri in un punto da cui si gode di un bel panorama sulla Valle Vigezzo e sul Monte Rosa, il sentiero prosegue più o meno in falsopiano lungo le pendici occidentali del Monte Ziccher, giungendo quindi alla Bocchetta di S Antonio (m 1841).

Sull’opposto versante non si segue il sentiero in piano verso destra che porta all’Alpe Caneto ma si scende per la traccia che costeggia la Ganda Rossa (M43); si lascia a sinistra la deviazione per l’Alpe Forno e dopo un tratto di bosco si arriva alla baita dell’Alpe Isornia di Alto (m 1478), già visibile dalla Bocchetta. Il sentiero prosegue in discesa nel bosco, aggira la base del costone sotto i ruderi dell’alpe Isornia di Basso, attraversa due torrenti e dopo un lungo tratto di discesa non ripida raggiunge la ex caserma alla quota di 1007 metri.

Proseguendo verso sinistra si arriva in breve alla piccola costruzione nota come “Baitin dul Saraca” e si scende ai Bagni di Craveggia; attraversato il Rio dei Bagni si prosegue come nell’itinerario 3. 

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