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Tossenhorn

 

 

A cura di Roberto Paniz

 

Informazioni tecniche

 

Località e quota di partenza: inizio della strada per la Laggintal, 1400 m circa

Quota vetta: 3225 m

Dislivello totale: 1825 m

Difficoltà: OSA

Esposizione: Nord-Est

Gita da effettuarsi ESCLUSIVAMENTE quando i pendii della Laggintal sono scarichi e la neve sul percorso si è stabilizzata. Le condizioni ideali si verificano di rado, solitamente in primavera.

 

Descrizione del percorso

 

Seguire interamente la strada che percorre il versante occidentale della Laggintal (sinistra idrografica). In vista della bastionata rocciosa, attraversare il torrente e risalire i ripidi pendii sulle tracce del sentiero estivo fino all’Alpe Bidemji (1989 m). A monte delle baite risalire mantenendo la direzione fino a guadagnare l’attacco di uno dei due canali che consentono di raggiungere a piedi la terrazza glaciale sovrastante. Scegliendo il percorso secondo le condizioni, lasciare a destra un isolotto roccioso a quota 2610 m e, attraverso un canalone abbastanza ripido, portarsi sul Tälligletscher che si percorre dapprima in salita quindi in diagonale verso sinistra fino alla cima. La discesa avviene per lo stesso percorso, avendo cura di seguire le tracce di salita nel tratto verso l’Alpe Bidemji dove è necessario togliere gli sci per affrontare in sicurezza il ripido canale percorso all’andata.

 

Gita del 14 aprile 2013

 

Giornata spettacolare e gita molto impegnativa sia tecnicamente che fisicamente, lungo  un itinerario pochissimo frequentato, raramente effettuabile in condizioni di sicurezza. Cominciamo portando gli sci in spalla per circa mezz'ora lungo la strada per la Laggintal (interdetta peraltro al traffico privato), non ancora percorribile in auto per i numerosi scaricamenti. A circa metà strada incontriamo neve continua che permette di calzare gli sci. Passato il torrente cominciamo a salire sui ripidi pendii della bastionata rocciosa; la scelta del percorso di salita è senz'altro complessa ma non giustifica i toni apocalittici con cui è stata descritta in varie relazioni. Siamo aiutati dalle condizioni della neve e dal meteo; sarebbe stato impensabile affrontare questi pendii con scarsa visibilità. Il tratto a monte dell’alpeggio è il più impegnativo e comporta un breve passaggio da percorrere a piedi (anche in discesa, al ritorno) per superare la bastionata oltre la quale si apre uno scenario indimenticabile, con la testata della Laggintal che ospita tre autentici colossi: Weissmies, Lagginhorn e Fletschhorn, il "Trittico del Sempione". Qui si comincia a trovare neve polverosa ma già piuttosto pesante, alternata a neve già fusa in superficie. La presenza contemporanea di questi due tipi di neve comporta la formazione di zoccoli molto fastidiosi sotto le pelli, a cui rimedio utilizzando l'unico materiale simile ad un lubrificante di cui dispongo al momento: il burro cacao. L'accorgimento sembra funzionare bene. Dopo aver salito ancora qualche tratto ripido raggiungiamo il tratto superiore del Tälligletscher da cui con un interminabile traverso guadagniamo finalmente la cima. Il panorama di vetta è tra i migliori della zona, soprattutto sulle imponenti montagne vicine. Con l’aumentare della temperatura, i versanti intorno a noi scaricano numerose valanghe spontanee, fortunatamente lontano dal nostro percorso; è il caso ad esempio della parete Sud-Est del Lagginhorn. Al momento di scendere la neve mostra gli effetti del caldo; i problemi maggiori si incontrano nel tratto più tecnico della discesa. Sebbene i pendii ripidi risultano più o meno tutti già scaricati, il pericolo è ancora alto, sottolineato dai bollettini locali che distinguono tra valanghe “asciutte” e “bagnate”. Su neve che ormai ha perso ogni consistenza, scendiamo uno alla volta guardati a vista dagli altri, finché raggiungiamo tutti  senza problemi la base della bastionata. E’ stato molto utile in questa fase individuare e seguire le tracce della salita. Arriviamo finalmente alle auto dopo 12 ore in tutto, visibilmente soddisfatti ed appagati nonostante la fatica. Con una decina di gradi in meno la gita sarebbe stata perfetta sotto ogni punto di vista.

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