A cura di Roberto Paniz
Informazioni tecniche
Località e quota di partenza: Arvogno, 1247 m
Quota vetta: 2448 m
Dislivello totale: 1250 m
Difficoltà: EE/F
Descrizione del percorso
Da Arvogno si segue la strada asfaltata, poi la mulattiera fino al ponte sul Rio Verzasco, passato il quale si abbandona la traccia principale per risalire i prati sulla sinistra raggiungendo, dopo aver oltrepassato un gruppo di baite, l’Alpe Colla (1563 m). Dall’Alpe si prosegue in lieve discesa per un sentiero in direzione dell’Alpe Campeglia. Prima di attraversare il torrente principale, che scende dal vallone di Campeia, si notano a destra degli ometti che si seguono salendo in direzione Nord-Ovest. Dopo circa 200m non si incontrano più ometti e si continua a salire senza percorso obbligato in direzione del Passo Campeia; prima di raggiungerlo si sale a sinistra per la ripida pietraia fino alle rocce verticali della vetta. Qui si incontra una stretta cengia che si segue verso sinistra fino ad un canalino verticale, piuttosto umido, che rappresenta il passaggio più difficile dell’intera escursione. Dopo il canalino si salgono ancora delle roccette facili ma esposte, fino ad arrivare ad un intaglio da cui ci si immette nel versante dell’Alpe Forno; sono visibili più in basso gli enormi lastroni noti come i “Polmoni” della Scheggia. Da qui si prosegue in diagonale verso Ovest, senza grosse difficoltà, fino alla vetta.
Gita del 18 agosto 2011
La giornata non è delle migliori, con nuvole che non minacciano pioggia ma che ostacolano la visibilità. Arrivati alla cengia sotto la vetta saliamo per il canalino con attenzione ma abbastanza agevolmente. Le rocce che si incontrano appena passati sul versante del Forno si possono aggirare verso sinistra, scendendo di qualche metro e percorrendo una cengia erbosa; da qui alla cima è poi un susseguirsi di lastroni poco inclinati, su cui si cammina agevolmente se asciutti, e tratti erbosi. Un ometto formato da una lastra appuntita infissa verticalmente preannuncia l’arrivo in vetta. al ritorno preferiamo utilizzare una corda per scendere in sicurezza lungo il canalino. Dal vallone di Campeia scendiamo poi passando dall’Alpe Campo, anche per rifornirci d’acqua a Campeglia; la deviazione comporta un centinaio di metri di dislivello in più tra i vari saliscendi.
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